giovedì 30 maggio 2013

Uzbekistan: da Buxoro al confine kirghiso.


18 - 19 Maggio. Dopo una poco riposante notte molestati dalle mosche e le zanzare della locanda ci rimettiamo in viaggio all’alba per permettere al proprietario di aprire  ai primi camionisti di passaggio. 

Nel pomeriggio arriviamo a  Buxoro (Bukhara), qualche passeggiata nei bazar ed è già notte.

Dopo aver chiesto il permesso al ristoratore, piantiamo la tenda nel retro di una locanda vicino al mercato dei tessuti.

Dedichiamo la mattina successiva a qualche piccola riparazione fai da te e al cambio olio del motore. Nel pomeriggio facciamo un giro nel centro storico dove incontriamo tre simpatiche ragazze di Tashkent (capitale uzbeca) che sono a Buxoro per il week-end.

Trascorriamo la notte fuori città in un frutteto pronti a dirigerci verso Samarqand (Samarcanda) la mattina seguente.

Centro storico di Buxoro, una delle numerose cupole.

Pomeriggio in compagnia.


Letto nel frutteto. Di solito i locali coprono questi "tavoli" con tappeti e  materassi e li usano per consumare i pasti.

Risveglio nel frutteto. Noi siamo in vacanza ma c'è anche chi deve andare a scuola.


20 Maggio.  Visitiamo Samarqand, famosa e antichissima città che ha sempre rappresentato uno degli snodi principali lungo la via della seta.

La passat ha raggiunto i 300.000km e non dà cenni di cedimento.

Notte riparati dalla pioggia sotto la tettoia di un casolare di campagna. 
 
Samarqand. Uno dei più bei complessi architettonici della città: il Registon. 

Cortile del Registon al centro delle tre medresse (scuole).

Registon. Cortile interno di una delle medresse.

Complesso funebre. Classica cupola di uno dei mausolei.
 
21-22 Maggio. La mattina arriva la polizia per un controllo. Dopo una rapida registrazione ci lasciano ripartire in direzione di Tashkent. Abbiamo deciso che questa sera faremo un salto nella civiltà e andremo a ballare in uno dei numerosi locali della capitale uzbeca. Nel pomeriggio ci laviamo in un fiume dal colore poco rassicurante; se non puliti, dobbiamo essere almeno presentabili.

È martedì sera ed il locale è pieno, il tassista a cui abbiamo chiesto indicazioni ci ha consigliato bene. Dopo poco ci rendiamo conto che molte facce nel locale non sono proprio  rassicuranti e quasi tutte le ragazze hanno l’aria di essere lì per lavorare più che per divertirsi. I nostri sospetti diventano certezze dopo neanche una mezzora quando arriva la prima offerta molto esplicita.

Pensavamo di trascorrere la notte in macchina ma alla fine veniamo ospitati da un ragazzo con cui ci mettiamo a chiacchierare fuori dal locale. Tornando a casa ci dà conferma dei nostri sospetti spiegandoci che a Tashkent le ragazze “per bene” non escono la sera e che nelle discoteche ci sono quasi solo prostitute.


Il pomeriggio successivo ci svegliamo in una villetta di campagna. Il nostro amico si è appena laureato e oggi ha un colloquio di lavoro alla banca centrale. Attendiamo il suo ritorno giocando a carte e a ping-pong con il fratello.

(sulla strada per Tashkent ottava e nona bucatura. La seconda con uno squarcio che porta alla luce l’anima in acciaio del copertone)

Luogo ideale per una doccia prima di entrare in città.

Raduno di una cinquantina di camion carichi di cipolle. Questa immagine la dice lunga su quanto vengano utilizzate nella cucina locale.
23 Maggio. Ci mettiamo in marcia la mattina presto e perdiamo un’ora in città girando almeno una ventina di benzinai alla ricerca di un po’ di carburante. Non siamo riusciti a capire la ragione ma metà dei distributori sono falliti e anche in quelli aperti il diesel è assolutamente introvabile. In Uzbekistan quasi tutti i mezzi a motore (camion compresi) funzionano a metano. Alla fine riusciamo a farci riempire la tanica da venti litri da un camionista iraniano di passaggio; dovrebbe essere abbastanza per uscire dal paese.

Proseguiamo verso sud est in direzione della fertile e verde valle di Fergana. La sera ci fermiamo davanti ad un canale artificiale e ci tuffiamo per una rinfrescata. Mentre siamo in acqua arrivano un paio di bambini tutti sorridenti che dopo poco iniziano a lanciare delle urla poderose per richiamare gli amici dai campi e dal villaggio.

Trascorriamo la sera circondati da una folla di bambini e ragazzi incuriositi. Ogni volta che qualcuno se ne va, richiamato per la cena, ne spuntano almeno altri due dal nulla.  Mentre stiamo facendo il fuoco per cucinare arriva anche un bambino con il papà che ci porta un ottimo piatto di plov: riso con carne e verdure corredato da due teste d’aglio intere.

Alle 5.00 di mattina, con le prime luci, macchina e tenda sono circondate da un nuovo gruppo di ragazzi che la sera prima non erano potuti venire e vogliono assolutamente fare qualche foto con noi.
 
 
Il canale artificiale dove ci lasciamo trasportare sul materassino tirati dalla forte corrente. Composizione del liquido: 90% fango, 10% acqua.

Primo turno. Sera.


Secondo turno. Notte.

Terzo turno. Mattina.
 

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