venerdì 30 agosto 2013

Singapore!


23-24 Agosto. Un paio di giorni sulle bellissime statali costiere che conducono verso la punta meridionale della penisola malese. Pedalando in questa regione si attraversano sterminate piantagioni di papaie, durian, rambutan, ananas e di una miriade di altri buonissimi frutti tropicali. Queste sono le ultime due notti in tenda prima dell’ingresso nella Città del Leone.

(110 km + 111 km in sella, diciannovesima foratura)

 

Tra le vie di campagna alla ricerca di un posto dove piantare la tenda. (Alla fine otteniamo il permesso di ripararci in un capannone davanti ad un’immensa risaia)

Carico di rambutan da sgranocchiare lungo la strada.

Il tempio indù dove abbiamo trascorso l’ultima notte in tenda.



25 Agosto. Alle 11.15 di mattina stiamo uscendo dalla frontiera Malese, pronti a salire sul breve ponte che conduce alle porte di Singapore. Quasi sei mesi passati, venti stati attraversati e parecchie migliaia di chilometri percorsi tra macchina, autostop, bus, treno e bici: eppure sembra ieri il giorno in cui ho acceso la vecchia Passat in giardino e sono uscito dal cancello sapendo che per i mesi a venire sarei stato in giro per il mondo ad inseguire una lontanissima meta.

La sera giungiamo a casa di Tim e Meraiah che ci ospiteranno per i giorni seguenti.

(86 km in sella)



Pranzo in uno dei tanti affollatissimi mercati coperti di Singapore.

  
26 Agosto. Una giornata intera a spasso per le ordinate strade di Singapore. Persino Little India e China Town sono particolarmente pulite ed organizzate, e l’intera metropoli è cosparsa di cartelli che promettono multe salatissime ai trasgressori dei divieti segnalati.
La città è interamente immersa in una rigogliosa vegetazione tropicale che viene curata in maniera impeccabile da un’efficientissima schiera di giardinieri. Perfino nelle vie del centro sono presenti tantissimi alberi ricoperti da liane e piante aeree che ricreano una vera e propria giungla urbana.
Nonostante i locali se ne lamentino, anche il traffico è estremamente ordinato, e gli automobilisti sono particolarmente rispettosi di ciclisti e pedoni.

(64 km in sella)



I palazzi del quartiere della finanza nel centro di Singapore.


Gardens by the Bay: tutto il complesso è stato costruito su una vasta isola artificiale.
 

Orizzonte oscurato da un esercito di navi cargo in attesa del loro turno per entrare in porto.
 

Viali alberati nel centro città.



27 Agosto. Dedichiamo l’intera mattinata a finire di impacchettare la mtb e a concludere gli ultimi preparativi per la partenza di Ambra, che nel pomeriggio si imbarca per il primo dei quattro voli che la riporteranno a casa.

Oramai la fine di quest’avventura è sempre più vicina. Mi restano ancora solo pochi giorni e ho deciso di trascorrerli sulla costa orientale della Malesia, in un piccolo arcipelago al largo della cittadina di Mersing.

 
Trasporto sotto la pioggia dello scatolone per la spedizione della bici.  ( Non voglio neanche sapere quanti anni di galera abbiamo rischiato per essere andati in giro per le strade di Singapore con un carico instabile e sporgente come questo…)

Visto che siamo in tema, ecco un paio di scatti di alcuni “professionisti del carico” che abbiamo incontrato in questo viaggio:



110 e Lode!!   (anche se restano ancora almeno due o tre punti dove si poteva tranquillamente inserire qualche scatola)


Famiglia iraniana in movimento.


Fattoria in trasferta in mezzo al deserto turkmeno.

 
28 Agosto. Alle prime luci dell’alba sono già dall’altro lato del ponte che collega Singapore alla terraferma. Giungo a destinazione nel primo pomeriggio dopo una lunghissima pedalata tra palmeti in collina ma, purtroppo, arrivo con la bassa marea e nessun battello è in grado di salpare dal porto sino all’indomani. 

Approfitto del tempo a disposizione per andare alla ricerca di un pescatore che sia disposto ad abbandonarmi su uno dei tanti isolotti non abitati e a venirmi a recuperare qualche giorno dopo. Purtroppo niente da fare; da qualche tempo le imbarcazioni locali hanno il divieto di avere a bordo viaggiatori stranieri. 
Da quando un peschereccio si è dimenticato di andare a riprendere un ragazzo che aveva accompagnato su un isolotto deserto, la polizia è diventata severissima con i capitani che non rispettano il nuovo regolamento.

Notte in moschea in cima alla collina che domina la città.

(182 km in sella, con le ultime due forature siamo alla ventunesima)



1 commento:

  1. Che avventura entusiasmante! In questi mesi ho seguito il tuo reportage, Teo, con molto interesse, poi via via con un po' di trepidazione e una spolveratina di invidia...spero un giorno di conoscerti di persona e di poterti ringraziare per le belle emozioni che hai saputo trasmettere con i tuoi stringati ma efficacissimi flash, con le tue foto, con i tuoi sorrisi (e quelli delle tue compagne d'avventura). Un caro saluto da Franca di Pescara (sono la zia di Paolo!)

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