25 Luglio.
Proseguiamo verso nord lungo la costa est del golfo di Thailandia. Nel primo
pomeriggio attraversiamo la zona di Pattaya: cinquanta chilometri di litorale sabbioso
con resorts, villaggi turistici e giganteschi hotel. Passiamo oltre rapidamente
e andiamo alla ricerca di una spiaggia dove accamparci. Finiamo
con il trascorrere la a un metro dal mare su una piattaforma in legno
accanto alla casa di un pescatore.
(76 km in sella)
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Bassa marea sulla
spiaggia di Sattahip: terreno ideale per raccogliere qualche mollusco.
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Notte in riva al
mare sotto la tettoia del pescatore.
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26 Luglio. Alle
8.00 siamo all’ingresso di una polverosissima autostrada alla ricerca di un
passaggio verso Bangkok. Veniamo subito caricati da un curioso uomo d’affari
che non smette un attimo di fare telefonate e controllare l’e-mail sul suo
Ipad. Tra una chiamata e l’altra ci dice di doversi fermare un attimo a prendere
una bibita. Due minuti dopo stiamo uscendo dal drive-through di KFC con bibite,
patatine e pollo fritto per colazione. Le esperienze in autostop non
smettono mai di sorprenderci: c’è da aspettarsi veramente qualsiasi cosa!
Nel primo
pomeriggio arriviamo a Bangkok. Ancora sprovvisti della mappa della città
impieghiamo parecchie ore per raggiungere l’abitazione di Toom: couchsurfer
locale che si è offerto di ospitarci. Bussiamo alla porta all’ora di cena e ad
aspettarci ci sono, oltre a Toom (thailandese), anche un americano, una coreana
e un francese.
(82 km in sella)
27-28 Luglio. Due
giorni nella capitale tra mercati, monumenti e vicoli del centro. Due notti a
casa di Toom tra deliziosi pasti tradizionali, risate, racconti e sempre nuovi ospiti
internazionali di passaggio.
(22+57 km in
sella)
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Bancarella del
mercato di Nonthaburi (Nord di Bangkok). Inutile specificare la merce in
vendita…
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In cantiere nella
periferia di Bangkok: l’uomo della sicurezza regge la mia bici mentre un
operaio mi risalda il portapacchi che ha ceduto qualche giorno fa sotto i 26 kg
di carico.
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Wat Pho, Bangkok. Il più lungo della Tailandia: 46 metri di Buddha disteso.
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Decorazioni
sull’esterno degli edifici del Wat Pho.
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Ritorno in
notturna verso casa di Toom nella parte nord della città.
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29 Luglio. 8.20
AM: il volo Emirates EK317 atterra nell’aeroporto della capitale tailandese. A
bordo c’è anche mia sorella Ambra con la sua bicicletta (e un gigantesco tocco
di Parmigiano Reggiano D.O.C.!). Da oggi saremo in tre a pedalare sulle strade
tailandesi.
Prima tappa: un
mercato locale lungo la statale per far assaggiare alla nuova arrivata alcuni
dei più strambi e colorati frutti esotici in circolazione.
In serata
riusciamo ad arrivare sulla costa e troviamo riparo sul patio di un tempio
buddista. La zona è invasa da cani erranti che non smettono di abbaiare per
tutta la notte. Per fortuna i randagi da queste parti sono tutti dei gran
fifoni: basta camminare verso di loro urlando perché smettano di abbaiare e
scappino con la coda tra le gambe. (è un parere personale ma, secondo me, nel
sud est asiatico i cani senza padrone sanno benissimo che rischiano di finire
in padella…)
(104 km in sella)
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Canali nella
periferia est di Bangkok: reti da pesca per la cattura del pesce gatto.
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In autostrada
seduti nel cassone di un pick-up sperando che non piova.
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Samut Sakhon: turbine di nuvole nere, le strade si svuotano. |
30 Luglio. Si parte sotto la
pioggia: destinazione Phetchaburi. Nel pomeriggio visitiamo il piccolo tempio
buddista che sorge nella grotta di Tham Khao Luang su
una collina poco fuori città. L’intero sito è invaso da una miriade di
vivacissime scimmie dispettose che si arrampicano e saltano da una parte
all’altra senza sosta: ne tieni d’occhio una e ce ne sono almeno altre tre che
si avvicinano incuriosite alle tue spalle. Purtroppo la tecnica dei cani
randagi non funziona altrettanto bene con i babbuini: se si viene puntati
meglio filarsela alla svelta, specialmente se si ha in mano un sacchetto di
manghi!
Più tardi
recuperiamo una classica cena da asporto in un mercato di strada e andiamo a
gustarcela in riva al mare. Piantiamo la tenda in spiaggia sotto la tettoia di
un piccolo resort: durante la bassa stagione moltissimi posti rimango chiusi in
settimana e aprono solamente durante il week-end per i turisti locali.
Nota dolente:
anche se mi sono impegnato a razionarlo, il tocco di Parmigiano è già quasi
finito!
(75 km in sella)
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Dintorni di
Phetchaburi. Tempio buddista nella grotta di Tham Khao Luang.
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Alcuni abitanti
della collina di Tham Khao Luang.
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Un intero
quartiere di nidi sospesi.
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31 Luglio. La
giornata viene rallentata da una leggera ma implacabile pioggerellina che ci
obbliga a rivedere i nostri piani. Le nuvole si diradano solo nel tardo
pomeriggio per darci la possibilità di fare un bagno in una delle belle spiagge
di Hua Hin. Ne approfitto e parto subito per una battuta di pesca subacquea per
tentare di rimediare una buona cena. La visibilità è praticamente nulla e, dopo
poco più di mezz’ora, mi ritrovo ad uscire sugli scogli accettando l’invito di
un gruppo di pescatori per due chiacchiere e qualche birra in compagnia.
Ancora una notte
in un tempio buddista vicino alla spiaggia. I monaci sono molto ospitali
e ci accolgono sempre a piantare la tenda in un posto riparato.
(44km in sella. Siamo all'ottava bucatura, ben 3 in un sol giorno!)
(44km in sella. Siamo all'ottava bucatura, ben 3 in un sol giorno!)
Grande teo, ti seguo sempre. Esperienza stupenda e blog fatto davvero bene! Bravo! Loss
RispondiEliminaDear Teo and Ambra, It was so great to have you both stay with us in Singapore. Thank you for being such lovely guests. To your parents, if you read English, I congratulate you on raising two such delightful, polite, wonderfully adventurous children. Please let us know when you are back in Milan! P.S. Morgan and Eden were asking for you this morning. :)
RispondiEliminaMeraiah