venerdì 1 marzo 2013

Burocrazia portami via...


Prima di iniziare con i preparativi per questo viaggio non mi sarei mai aspettato di dover sudare così tanto per riuscire a mettere assieme tutti i documenti necessari per andarmene semplicemente a spasso per il mondo.

Fino a mercoledì sembrava che stesse andando tutto storto ma ora ho di nuovo tutto , o quasi, sotto controllo.
 
Lunedì mattina.
Lavorando al seggio elettorale, ho scambiato due delle mie pause pranzo per due ore di libertà per recarmi al consolato Pakistano ed avviare finalmente le pratiche per i visti. Dopo essere stato condotto dal console in persona fino al suo ufficio, attraverso una serie di stretti corridoi bui e polverosi con pile di documenti accatastate a ridosso dei muri scrostati, ho avuto con lui una brevissima discussione che mi ha fatto cadere nello sconforto.
Non era sufficiente che la sera stessa sarei probabilmente dovuto andare a farmi ingessare un braccio a pochi giorni dalla partenza. No, ora il console mi stava dicendo che non mi avrebbe mai concesso un visto per entrare via terra nel suo paese. Proprio in questo periodo stanno avendo luogo le elezioni e, tra sommosse, bombe e gente armata per strada, tutti i Pakistani con cui ho parlato nel consolato eran concordi nel dire che loro stessi avevano paura ad allontanarsi da casa e che un ragazzo Europeo in macchina non sarebbe sopravvissuto più di poche ore in quella situazione.

Rimangono due soluzioni. Andare a sud dell'Iran, traghettare l'auto negli Emirati Arabi e poi passare chissà quanti di giorni nel porto di Dubai tentando di farla caricare su una nave cargo diretta a Mumbai in India. Oppure modificare radicalmente l'itinerario e puntare a nord per arrivare in Cina passando attraverso Turkmenistan, Uzbekistan, Tajikistan e Kyrgystan; stati che tutti conoscono, ma che nessuno sa collocare precisamente su una cartina.


Venerdì pomeriggio.
Dopo aver consultato gli amici che saranno con me in quel tratto di itinerario, abbiamo deciso di optare per il passaggio a nord (aggiornerò presto le mappe).  La soluzione della nave è stata scartata perchè, non esistendo traghetti come quelli che siamo abituati a prendere per andare in Grecia o in Sardegna, il rischio di rimanere bloccati per il resto del viaggio nel porto di Dubai è troppo grande.
Le pratiche per il Carnet de Passage en Douane non dovrebbero più riservare brutte sorprese e la patente internazionale, grazie ad una piccola sovrattassa in motorizzazione, sarà pronta per lunedì. I problemi legati alle assicurazioni, fidejussioni e carte di credito potrebbero addirittura risolversi inaspettatamente entro fine settimana prossima.
Forse riesco anche ad avere per tempo un invito per l'Iran in modo da ottenere il visto prima della partenza.


Visto che tutti gli uffici sono chiusi fino a lunedì, durante il weekend potrò solo rilassarmi e vedere di pianificare al meglio la prossima settimana in modo da riuscire a concludere tutti preparativi.

(Fortunatamente il braccio non era rotto ma avevo solo una grave distorsione al gomito che mi impediva di muoverlo. Ora è ancora appeso al collo ma, da settimana prossima, potrò finalmente saltare nuovamente in sella alla mia Kawa per correre da un ufficio all'altro a firmare e ritirare le infinite e fondamentali documentazioni!)




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