23-24 Agosto. Un
paio di giorni sulle bellissime statali costiere che conducono verso la punta
meridionale della penisola malese. Pedalando in questa regione si attraversano
sterminate piantagioni di papaie, durian, rambutan, ananas e di una miriade di
altri buonissimi frutti tropicali. Queste sono le ultime due notti in tenda
prima dell’ingresso nella Città del Leone.
(110 km + 111 km
in sella, diciannovesima foratura)
Tra le vie di
campagna alla ricerca di un posto dove piantare la tenda. (Alla fine otteniamo
il permesso di ripararci in un capannone davanti ad un’immensa risaia)
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Carico di rambutan da sgranocchiare lungo la strada. |
Il tempio indù dove abbiamo trascorso l’ultima notte in tenda. |
25 Agosto. Alle
11.15 di mattina stiamo uscendo dalla frontiera Malese, pronti a salire
sul breve ponte che conduce alle porte di Singapore. Quasi sei
mesi passati, venti stati attraversati e parecchie migliaia di chilometri percorsi tra macchina, autostop,
bus, treno e bici: eppure sembra ieri il giorno in cui ho acceso la vecchia
Passat in giardino e sono uscito dal cancello sapendo che per i mesi a venire
sarei stato in giro per il mondo ad inseguire una lontanissima meta.
La sera giungiamo
a casa di Tim e Meraiah che ci ospiteranno per i giorni seguenti.
(86 km in sella)
Pranzo in uno dei
tanti affollatissimi mercati coperti di Singapore.
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26 Agosto. Una
giornata intera a spasso per le ordinate strade di Singapore. Persino Little
India e China Town sono particolarmente pulite ed organizzate, e l’intera
metropoli è cosparsa di cartelli che promettono multe salatissime ai trasgressori
dei divieti segnalati.
La città è
interamente immersa in una rigogliosa vegetazione tropicale che viene curata in
maniera impeccabile da un’efficientissima schiera di giardinieri. Perfino nelle
vie del centro sono presenti tantissimi alberi ricoperti da liane e piante
aeree che ricreano una vera e propria giungla urbana.
Nonostante i
locali se ne lamentino, anche il traffico è estremamente ordinato, e gli
automobilisti sono particolarmente rispettosi di ciclisti e pedoni.
(64 km in sella)
I palazzi del
quartiere della finanza nel centro di Singapore.
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27 Agosto.
Dedichiamo l’intera mattinata a finire di impacchettare la mtb e a concludere
gli ultimi preparativi per la partenza di Ambra, che nel pomeriggio si imbarca
per il primo dei quattro voli che la riporteranno a casa.
Oramai la fine di
quest’avventura è sempre più vicina. Mi restano ancora solo pochi giorni e ho
deciso di trascorrerli sulla costa orientale della Malesia, in un piccolo
arcipelago al largo della cittadina di Mersing.
Visto che siamo
in tema, ecco un paio di scatti di alcuni “professionisti del carico” che
abbiamo incontrato in questo viaggio:
110 e Lode!! (anche se
restano ancora almeno due o tre punti dove si poteva tranquillamente inserire
qualche scatola)
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Famiglia iraniana
in movimento.
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Fattoria in
trasferta in mezzo al deserto turkmeno.
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28 Agosto. Alle
prime luci dell’alba sono già dall’altro lato del ponte che collega Singapore
alla terraferma. Giungo a destinazione nel primo pomeriggio dopo una lunghissima pedalata tra palmeti in collina ma, purtroppo, arrivo con
la bassa marea e nessun battello è in grado di salpare dal porto sino all’indomani.
Approfitto del tempo a disposizione per
andare alla ricerca di un pescatore che sia disposto ad abbandonarmi su uno dei
tanti isolotti non abitati e a venirmi a recuperare qualche giorno dopo. Purtroppo
niente da fare; da qualche tempo le imbarcazioni locali hanno il divieto di avere a bordo viaggiatori stranieri.
Da quando un peschereccio si è dimenticato di andare a riprendere un
ragazzo che aveva accompagnato su un isolotto deserto, la polizia è
diventata severissima con i capitani che non rispettano il nuovo
regolamento.
Notte in moschea in
cima alla collina che domina la città.