venerdì 28 giugno 2013

Guangxi, ultimi giorni in Cina.


21 Giugno. Mi sveglio sotto una pioggia ancora insistente. Non ha smesso un secondo di diluviare e non posso di certo mettermi in viaggio in queste condizioni. Mentre cerco disperatamente il mio I-Pod, che penso di aver perso la sera prima, conosco un ragazzo che mi invita a casa sua per una piccantissima colazione a base di gamberetti fluviali, fagiolini, uova strapazzate e riso.

In tarda mattinata mi toccano 50 faticosissimi km di “sterrato” su una statale che, secondo le mie carte, sarebbe dovuta essere una delle arterie principali che attraversano il paese. Dopo la costruzione della vicina autostrada è stata decisamente abbandonata e lasciata solo per il traffico locale.
Arrivo stravolto e infangato a Huaihua dove il cuoco di una locanda mi offre un fantastico pranzo. Più procedo verso sud, più la popolazione diventa ospitale ed accogliente. Questo è proprio un popolo totalmente diverso da quello che abita lo Xinjiang nel nord della Cina.

Mentre cerco un Wi-Fi per caricare il precedente post sento una voce alle mie spalle che dice: “Hey buddy, do you need help?” 
È Tony: un giovane ragazzo locale che studia in una scuola preparatoria per insegnanti di inglese! Rimando i miei piani di pedalata per il pomeriggio e accetto di buon grado l’invito per la notte nel suo dormitorio. Passiamo la serata insieme a dei suoi amici saltando da un baracchino all’altro per farmi assaggiare tutte le squisite specialità locali.

(71 km in sella.)
 
Al lavoro nelle risaie.


Ospite d’onore a una lezione di inglese per i bambini dei corsi estivi.
22 Giugno. Nel tardo pomeriggio mi rimetto in marcia. Chiedendo indicazioni mi viene mostrata una stradina di accesso ad un’autostrada la cui costruzione è quasi terminata. Nessuno in giro, nessuna segnaletica, nessun guardrail, nessuna luce in galleria (quest'ultima in bici è terribile, si perde completamente il senso dello spazio, un po’ come correre bendati!).

Quarta notte sotto le stelle. In molti mi hanno chiesto come sia possibile dormire sempre per strada senza tenda. È molto semplice: in questa zona piove spesso e di conseguenza è pieno di tettoie e posti dove ripararsi. Il problema principale sono le zanzare ma, con un po’ di repellente tropicale, tutti gli insetti mi lasciano dormire tranquillo in costume sul mio materassino.

(84 km in sella)


Questa volta non c’è niente da fare. Tra sorrisi e scuse caricano la bici sulla volante e mi portano al primo casello di uscita.

23 Giugno. Per le 8 di sera sono riuscito ad arrivare dove pianificato. Quasi 100km in bici e almeno altri 200 km in autostop. Grazie ad un foglio di presentazione, scrittomi da Tony, è stato facilissimo farsi tirar su dai mezzi di passaggio. Prima corsa su un trabiccolo per trasporto merci che non andava molto più forte di una bicicletta; poi due pick up, due camion e ancora un ultimo pick up.

Il secondo camionista era molto stanco e, scherzando, gli ho proposto di dargli il cambio. Senza neanche ribattere ha fermato il camion e mi ha ceduto il volante. Dopo avermi incitato a fare qualche sorpasso veramente azzardato per verificare che me la cavassi bene, si è infilato in branda ed è entrato tranquillamente nel mondo dei sogni lasciandomi solo alla guida su una strada di montagna. Arrivati alla svolta dove i miei ideogrammi e i suoi comparivano su cartelli diversi, ho semplicemente accostato, evitando di parcheggiare la bestia, e ho richiamato il mio amico alla realtà. Esperienza incredibile…

Quinta notte sotto le stelle. Di nuovo tempesta ma questa volta sotto una buona tettoia.
(95 km in sella)




Alla guida del camion poco prima che il camionista si metta a russare.

 24 Giugno. Poco da dire, lascerò parlare le foto. Queste risaie terrazzate sono veramente qualche cosa di incredibile.


Nel pomeriggio trovo un passaggio su un gigantesco tir che mi porta fino Yangshuo: esattamente dove ero diretto. Salgo sul camion con la gola secchissima (ho finito le scorte d’acqua da un paio d’ore) e il camionista mi offre un misterioso snack che infilo subito in bocca. Un nanosecondo e la gola è irrimediabilmente in fiamme… me lo aveva detto la mamma di non accettare mai caramelle o dolcetti dagli sconosciuti!

Sesta notte sotto le stelle. 

(96 km in sella. Ultimo passo di montagna. Nelle calde e umide pianure che mi aspettano mi mancherà di certo il vento fresco dei 68km/h in discesa! )


Ora che ci penso bene la mamma diceva anche di non accettare passaggi dagli sconosciuti…


Vista delle risaie dopo il diradarsi delle nebbie mattutine.

Risaie dalla cima della collina.

Contadino alle prese con la concimazione.

Calano le nubi e cambiano i colori: il paesaggio rimane magnifico.

Le case dei contadini fuori dal villaggio.
Arrivo in serata a Yangshuo. Due passi in riva al fiume prima di cercare un riparo per la notte.

25 Giugno. Mattinata in giro per le campagne di Yangshuo. Picchi carsici ricoperti di alberi svettano ovunque in questa verdissima e umida pianura del Guangxi.
Nel pomeriggio tento di arrivare in autostop fino a Nanning. Trovare un passaggio sotto la pioggia è impossibile. Riesco a percorrere un centinaio di km ma alla fine, con il calare della notte, accetto il fallimento e cerco una stazione dove prendere un notturno per il capoluogo.
Domani devo assolutamente fare domanda per il visto vietnamita.

Notte in treno. Accoccolato per terra tra bagagli e bici.
(101 km in sella)

Pedalata mattutina nelle campagne di Yangshuo.
I picchi carsici riflessi nel fiume.

È solo questione di minuti prima che scoppi un altro acquazzone.


Dopo la pioggia torna sempre il sole.
Ancora uno scatto per questi paesaggi indimenticabili.

26 Giugno. Alle 6.00 di mattina sono in città. Mi ritrovo a seguire un gentilissimo incapace che mi fa vagare per due ore dicendo di sapere dove si trova l’ambasciata. Alla fine scappo e, chiedendo ai passanti, la trovo in pochi minuti. Il visto sarà pronto per il 28 mattina e il 29 devo essere fuori dal paese per due validissime ragioni:
1) Il 29 arriva a Ha noi la Ste per proseguire insieme questa avventura.
2) Il mio visto per la Cina scade proprio il 29.

Finalmente il Couch Surfing funziona di nuovo. Questa sera sono ospite da Nancy, americana che insegna inglese nella Guangxi University. Vive all’interno del campus universitario a due minuti dal Dog’s Hole: un fantastico “mercatino al coperto” che funziona da mensa universitaria. Mille bancarelle con ogni sorta di cibo a prezzi imbattibili.

(39km in sella alla ricerca dell’ambasciata nei quartieri residenziali di Nanning)

Il Dog’s Hole poco prima che venga preso d’assalto da orde di studenti affamati.
27 Giugno. Giornata di relax! Una doccia, la lavatrice, l’aria condizionata, il frigorifero, l'elettricità, internet. Non sembra vero!
Cena tra le bancarelle del mercato notturno in compagnia di tre ragazze couchsurfers cinesi. Lo avrei provato volentieri ma, purtroppo, anche questa volta niente cane arrosto. Sembra che, in generale, sia più facile trovarlo servito come prelibatezza nei ristoranti di classe piuttosto che nei baracchini di strada.

Bancarella del mercato notturno. Scommetto che in pochi sapreste riconoscere più di due frutti!

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