6 Giugno.
Dunhuang. La notte in bus va via abbastanza liscia. In città sembrano esserci
solo hotel di lusso. In tarda mattinata riusciamo a contrattare un prezzo
ragionevole con una trattativa strabiliante durata solo qualche minuto. Senza
tante discussioni ce la caviamo con un decimo del prezzo esposto sui tabelloni.
Era da parecchio tempo che non vedevamo un posto così pulito!
La sera
noleggiamo di nuovo delle biciclette e andiamo a fare un giro sulle vicine dune
del deserto dei Gobi.
7 Giugno. Visita
alle Grotte di Mogao: un complesso che si estende per 25km con più di
cinquecento stanze indipendenti scavate nella parete di una montagna. Ognuna di
esse risale a un’epoca differente e contiene diverse espressioni di arte
buddhista (la più antica 366 d.C.). Tra le più incredibili due contenenti dei
giganteschi Buddha seduti e una con una più piccola statua di un Buddha
dormiente.
Nel tardo
pomeriggio saltiamo su un bus che ci porta a Jiayuguan. Essendo gli unici
passeggeri per la nostra fermata, l’autista pensa bene di non arrivare fino in
centro e ci scarica nel bel mezzo della notte, sotto una fitta pioggia, in
piena periferia.
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Grotte di Mogao:
Buddha seduto (26 metri).
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8 Giugno. La
Grande Muraglia Cinese! Non è il tratto più suggestivo, né quello meglio
conservato, ma ha pur sempre il suo fascino. Jiayuguan è il punto dove inizia
il muro più lungo e famoso del mondo.
La sera salutiamo
Ghimba che si dirige verso Dunhuang dove l’indomani lo aspetta un volo per l’Italia per tornare a consegnare la tesi.
In bocca al lupo!
Fra ed io
prendiamo un treno per la nostra prossima destinazione: Zhangye.
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Jiayuguan:
Estremo occidentale della Grande Muraglia Cinese.
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Vista dai
bastioni della Grande Muraglia.
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9 Giugno. Ci
svegliamo in tenda di fianco alla stazione e andiamo alla ricerca del famoso
Buddha dormiente più grande di tutta la Cina.
Nel pomeriggio
prendiamo l’ennesimo treno notturno per Xi’an: 15 lunghissime ore. Questo è
l’ultimo treno cinese del viaggio, da domani saremo di nuovo
autosufficienti.
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Particolare degli affreschi nel
tempio del Buddha dormiente.
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Zhangye: viso del
Buddha dormiente di 35 metri. Immenso.
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10 Giugno.
Trascorriamo la mattinata nel quartiere dei ciclisti. Giriamo almeno una
ventina di negozi alla ricerca del mezzo che fa per noi e infine lo troviamo.
Dopo una estenuante trattativa ripartiamo in sella a due ottime bici cinesi
accessoriate di portapacchi, borse, parafanghi, luci, contachilometri,
portaborracce e catena.
Nel pomeriggio ci
avviamo verso il famoso Esercito di Terracotta dell’imperatore Qin Shi Huangdi.
Quando arriviamo
sul posto è ormai troppo tardi e piantiamo la tenda davanti all’ingresso
aspettando l’apertura della mattina seguente.
(51km in sella.)
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Sicurezza sul
lavoro.
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11 Giugno. Il
sito archeologico è assolutamente incredibile. Migliaia di soldati di
dimensioni reali che da oltre 2000 anni custodiscono la tomba del primo
imperatore che unificò la Cina.
L’Esercito di
Terracotta è stato scoperto nel 1974 da dei contadini che stavano scavando un
pozzo. Gli scavi sono ancora in corso; chissà quante altre meraviglie
porteranno alla luce.
Nel pomeriggio ci
dirigiamo verso sud tentando di imboccare la statale che porta verso Chongqin.
Ci siamo procurati un atlante in cinese in modo da poter chiedere indicazioni
ai passanti ma, a parte rari casi, la vista di una cartina manda solo in
confusione l’interpellato.
Il metodo
migliore rimane trascrivere gli ideogrammi su un pezzo di carta e mostrarli
direttamente a tassisti o camionisti. Le risposte non sono mai univoche ma,
chiedendo a tre o quattro persone, si riesce quasi sempre a risalire alla
svolta corretta.
(73km in sella.)
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Primo impatto con
l’Esercito di Terracotta.
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In tutto
l’esercito non ci sono neanche due soldati che abbiano il medesimo volto!
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12-13 Giugno.
Sveglia all’alba e via in sella verso sud. Ci allontaniamo da Xi’an pronti a
passare un paio di giorni in collina ma la strada è ben più dura del previsto.
Salite e discese infinite immersi in bellissime vallate interamente ricoperte
da una fittissima vegetazione.
All’imbrunire del
secondo giorno ci fermiamo in un minuscolo villaggio lungo il fiume alla
ricerca di un piatto di noodles. Ci sdraiamo per terra stravolti davanti alla
casa di una signora che tenta in vano di farci usare delle scomodissime
seggioline di legno. Nel giro di una mezzora ci prepara una piccantissima cena
a base di trota, tofu, verdure e riso.
(87km + 108km. Due Passi oltre i 2000m tornando ogni volta a 600m. Passo più alto 2290m)
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Sorridenti in
sella alle nostre biciclette ignari dei passi di montagna da superare.
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Pranzo con i
noodles precotti che si trovano anche nel più piccolo dei negozi di alimentari.
Quelli veri sono meglio ma anche questi non sono niente male.
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Colazione sul
ponte.
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Gli ultimi
tornanti! (del secondo di quattro passi…)
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Le verdi vallate
che ci hanno inghiottito per due giorni.
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