venerdì 14 giugno 2013

Cina centrale. Si prosegue in bici...


6 Giugno. Dunhuang. La notte in bus va via abbastanza liscia. In città sembrano esserci solo hotel di lusso. In tarda mattinata riusciamo a contrattare un prezzo ragionevole con una trattativa strabiliante durata solo qualche minuto. Senza tante discussioni ce la caviamo con un decimo del prezzo esposto sui tabelloni. Era da parecchio tempo che non vedevamo un posto così pulito!
La sera noleggiamo di nuovo delle biciclette e andiamo a fare un giro sulle vicine dune del deserto dei Gobi.
 
Dune di Dunhuang: Deserto dei Gobi.


7 Giugno. Visita alle Grotte di Mogao: un complesso che si estende per 25km con più di cinquecento stanze indipendenti scavate nella parete di una montagna. Ognuna di esse risale a un’epoca differente e contiene diverse espressioni di arte buddhista (la più antica 366 d.C.). Tra le più incredibili due contenenti dei giganteschi Buddha seduti e una con una più piccola statua di un Buddha dormiente.

Nel tardo pomeriggio saltiamo su un bus che ci porta a Jiayuguan. Essendo gli unici passeggeri per la nostra fermata, l’autista pensa bene di non arrivare fino in centro e ci scarica nel bel mezzo della notte, sotto una fitta pioggia, in piena periferia.


Grotte di Mogao: Buddha seduto (26 metri).

8 Giugno. La Grande Muraglia Cinese! Non è il tratto più suggestivo, né quello meglio conservato, ma ha pur sempre il suo fascino. Jiayuguan è il punto dove inizia il muro più lungo e famoso del mondo.

La sera salutiamo Ghimba che si dirige verso Dunhuang dove l’indomani lo aspetta un volo per  l’Italia per tornare a consegnare la tesi. In bocca al lupo!
Fra ed io prendiamo un treno per la nostra prossima destinazione: Zhangye.

Jiayuguan: Estremo occidentale della Grande Muraglia Cinese.

Vista dai bastioni della Grande Muraglia.


9 Giugno. Ci svegliamo in tenda di fianco alla stazione e andiamo alla ricerca del famoso Buddha dormiente più grande di tutta la Cina.
Nel pomeriggio prendiamo l’ennesimo treno notturno per Xi’an: 15 lunghissime ore. Questo è l’ultimo treno cinese del viaggio, da domani saremo di nuovo autosufficienti. 

Particolare degli affreschi nel tempio del Buddha dormiente.

Zhangye: viso del Buddha dormiente di 35 metri. Immenso.

10 Giugno. Trascorriamo la mattinata nel quartiere dei ciclisti. Giriamo almeno una ventina di negozi alla ricerca del mezzo che fa per noi e infine lo troviamo. Dopo una estenuante trattativa ripartiamo in sella a due ottime bici cinesi accessoriate di portapacchi, borse, parafanghi, luci, contachilometri, portaborracce e catena.
Nel pomeriggio ci avviamo verso il famoso Esercito di Terracotta dell’imperatore Qin Shi Huangdi. 
Quando arriviamo sul posto è ormai troppo tardi e piantiamo la tenda davanti all’ingresso aspettando l’apertura della mattina seguente.

(51km in sella.)

Sicurezza sul lavoro.


11 Giugno. Il sito archeologico è assolutamente incredibile. Migliaia di soldati di dimensioni reali che da oltre 2000 anni custodiscono la tomba del primo imperatore che unificò la Cina.
L’Esercito di Terracotta è stato scoperto nel 1974 da dei contadini che stavano scavando un pozzo. Gli scavi sono ancora in corso; chissà quante altre meraviglie porteranno alla luce.

Nel pomeriggio ci dirigiamo verso sud tentando di imboccare la statale che porta verso Chongqin. Ci siamo procurati un atlante in cinese in modo da poter chiedere indicazioni ai passanti ma, a parte rari casi, la vista di una cartina manda solo in confusione l’interpellato.

Il metodo migliore rimane trascrivere gli ideogrammi su un pezzo di carta e mostrarli direttamente a tassisti o camionisti. Le risposte non sono mai univoche ma, chiedendo a tre o quattro persone, si riesce quasi sempre a risalire alla svolta corretta.
 
(73km in sella.)

Primo impatto con l’Esercito di Terracotta.
 
 
Esercito di Terracotta.


In tutto l’esercito non ci sono neanche due soldati che abbiano il medesimo volto!

 
Momenti di maggior sconforto… persi nelle periferie di Xi’an non sapendo più da che parte andare.


12-13 Giugno. Sveglia all’alba e via in sella verso sud. Ci allontaniamo da Xi’an pronti a passare un paio di giorni in collina ma la strada è ben più dura del previsto. Salite e discese infinite immersi in bellissime vallate interamente ricoperte da una fittissima vegetazione.
All’imbrunire del secondo giorno ci fermiamo in un minuscolo villaggio lungo il fiume alla ricerca di un piatto di noodles. Ci sdraiamo per terra stravolti davanti alla casa di una signora che tenta in vano di farci usare delle scomodissime seggioline di legno. Nel giro di una mezzora ci prepara una piccantissima cena a base di trota, tofu, verdure e riso. 

(87km + 108km. Due Passi oltre i 2000m tornando ogni volta a 600m. Passo più alto 2290m)


Sorridenti in sella alle nostre biciclette ignari dei passi di montagna da superare.


Pranzo con i noodles precotti che si trovano anche nel più piccolo dei negozi di alimentari. Quelli veri sono meglio ma anche questi non sono niente male.

Colazione sul ponte.

Gli ultimi tornanti! (del secondo di quattro passi…)

Le verdi vallate che ci hanno inghiottito per due giorni.

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