mercoledì 17 luglio 2013

Vietnam centrale e ingresso in Laos.

5 Luglio. Ci dirigiamo verso le montagne di Hoanh Son in cerca di un buon punto di accesso al mare. Nelle ore calde della giornata tentiamo il solito passaggio e veniamo caricati su una pulitissima jeep da una coppia di manager vietnamiti. Sam ha studiato a Londra (LSE) e ora è tornato nel suo paese a gestire una piccola parte di un immenso progetto di una ditta taiwanese. Ci invita a trascorrere la notte nel suo campo a pochi metri da una bellissima spiaggia. A cena ci racconta del progetto per la costruzione di questo nuovo porto commerciale e risponde alle nostre infinite domande. Lui si occupa di una piccola parte di un subappalto alla Samsung ltd. Nel giro dei prossimi quattro anni dovranno preparare 350 giganteschi blocchi di cemento per la base del porto.

(50km in sella)

Le camerate dei 1000 operai che si danno turni da 12 ore di lavoro.



Dopo cena Sam ci porta a vedere il cantiere. Sulla destra uno degli enormi blocchi di cemento pronto per il posizionamento in baia.
6 Luglio. Ancora verso sud sul sentiero di Ho Chi Minh. Ci rimettiamo in marcia verso la grotta di Son Doong. Un’immensa cavità che si snoda per parecchi chilometri sotto la giungla del parco naturale di Phong Nha-Ke Bang.

Notte in tenda sotto la tettoia dell’unico baracchino lungo la strada che è ancora disposto a preparaci una cena alle sette di sera. Nelle zone rurali al tramontar del sole i locali sembrano sparire nel nulla e tutte le attività vengono interrotte. D'altronde credo che farei lo stesso se mi dovessi alzare alle 4.00 di mattina per lavorare.

(115 km in sella)


Ingresso della grotta Son Doong.


L’immensa cavità principale della grotta.


Formazioni calcaree delle camere interne.


La giungla del parco naturale di Phong Nha-Ke Bang.

Maestro del mimetismo??


7 Luglio. In tarda mattinata siamo nuovamente sul mare per un bel bagno rinfrescante. Nelle ore centrali della giornata le temperature sono poco adatte alla bicicletta.

Nel pomeriggio riusciamo a saltare su un T.I.R. che ci porta direttamente a Huè. Arriviamo in città col buio e iniziamo un interminabile giro delle cucine di strada provando una gran quantità di specialità locali veramente ottime.

Piantiamo la tenda in una stradina di campagna a pochi chilometri dal centro per rientrare la mattina seguente.

(93 km in sella)


Imbarcazioni di bambù intrecciato.
Ingresso di Huè: verdissima e rilassante cittadella.

8 Luglio. Colazione estesa dalle 6AM alle 10.00AM saltando da un baracchino al successivo. Le pietanze da provare sono troppe e non vogliamo perdercene neanche una. Facendo due conti a fine abbuffata abbiamo speso poco più di tre euro in due. (Spesso si cena con meno di un euro a testa)

Questo è sicuramente il modo migliore per visitare una città!

Nel pomeriggio ci avviamo verso sud fino allo scoppio del classico temporale. Un passaggio su un camion ci permette di arrivare in tempo all’ambasciata laotiana di Da Nang per ottenere il visto a pochi minuti dalla chiusura. I due valichi di frontiera più vicini sono poco utilizzati e non è sempre possibile ottenere il rilascio del visto al confine.

In serata usciamo a piantar la tenda a sud della città pronti a dirigerci verso il Laos la mattina seguente.

(91km in sella)



Peperoncino ad essiccare al sole.



Passaggio su un camion verso Da Nang insieme a 250.000 lattine di Redbull che stanno viaggiando da Ha Noi a Saigon.
9 Luglio. Dopo esserci persi nelle campagne vicino a Da Nang riusciamo finalmente a immetterci sulla giusta statale. La nostra corsa verso il Laos finisce in un paesino sperduto in mezzo alle montagne dove siamo costretti a ripararci da un violentissimo acquazzone.

All’imbrunire decidiamo di metterci in marcia sotto una leggera e rinfrescante pioggia per tentare di raggiungere la frontiera. Troviamo un passaggio su un furgoncino che sembra stia andando proprio nella nostra direzione, ma finisce con il portarci ad un altro valico di frontiera situato 150km più a sud.

(51km in sella)



Quando apri la tenda e ancora assonnato ti siedi sul muretto a fare il punto sulla cartina… meglio controllare!
10 Luglio. In mattinata passiamo la frontiera tra le montagne e ci troviamo a pedalare su una bellissima strada nella giungla laotiana. Grazie ad un passaggio riusciamo a raggiungere uno dei centri principali del sud del Laos, Attappeu: un complesso di quattro case e un minuscolo mercato. L’atmosfera è rilassatissima, niente più clacson e niente più “hello” urlati ad ogni angolo della strada.
Pranzo al mercato tra frutta e fritti locali. Sulle bancarelle, tra le cibarie, anche qualche varano, scimmiette e grilli in abbondanza.

Notte su una palafitta che durante il giorno è usata dai locali come riparo per gli improvvisi temporali.

(70km in sella)

Primo impatto con la giungla laotiana.

Due su tre dei soggetti delle macro di questo post hanno pensato bene di saltare sull’obbiettivo della macchina fotografica. Gli insetti a queste latitudini sono fin troppo vivaci!



Gioviale venditrice di spiedini di pesce secco al piccolo mercato di Attapeu.


Nessun commento:

Posta un commento