(50km in sella)
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Dopo cena Sam ci
porta a vedere il cantiere. Sulla destra uno degli enormi blocchi di cemento
pronto per il posizionamento in baia.
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6 Luglio. Ancora
verso sud sul sentiero di Ho Chi Minh. Ci rimettiamo in marcia verso la grotta
di Son Doong. Un’immensa cavità che si snoda per parecchi chilometri sotto la
giungla del parco naturale di Phong Nha-Ke Bang.
Notte in tenda
sotto la tettoia dell’unico baracchino lungo la strada che è ancora disposto a
preparaci una cena alle sette di sera. Nelle zone rurali al tramontar del sole i locali sembrano sparire nel nulla e tutte le attività vengono interrotte. D'altronde credo che farei lo stesso se
mi dovessi alzare alle 4.00 di mattina per lavorare.
(115 km in sella)
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Ingresso della
grotta Son Doong.
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L’immensa cavità
principale della grotta.
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Formazioni
calcaree delle camere interne.
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La giungla del
parco naturale di Phong Nha-Ke Bang.
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7 Luglio. In
tarda mattinata siamo nuovamente sul mare per un bel bagno rinfrescante. Nelle
ore centrali della giornata le temperature sono poco adatte alla bicicletta.
Nel pomeriggio
riusciamo a saltare su un T.I.R. che ci porta direttamente a Huè. Arriviamo in
città col buio e iniziamo un interminabile giro delle cucine di strada provando
una gran quantità di specialità locali veramente ottime.
Piantiamo la tenda
in una stradina di campagna a pochi chilometri dal centro per rientrare la
mattina seguente.
(93 km in sella)
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Imbarcazioni di
bambù intrecciato.
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Ingresso di Huè:
verdissima e rilassante cittadella.
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8 Luglio. Colazione estesa dalle 6AM alle 10.00AM saltando da un baracchino al successivo. Le pietanze da provare sono troppe e non vogliamo perdercene neanche una. Facendo due conti a fine abbuffata abbiamo speso poco più di tre euro in due. (Spesso si cena con meno di un euro a testa)
Questo è
sicuramente il modo migliore per visitare una città!
Nel pomeriggio ci
avviamo verso sud fino allo scoppio del classico temporale. Un passaggio su un
camion ci permette di arrivare in tempo all’ambasciata laotiana di Da Nang per
ottenere il visto a pochi minuti dalla chiusura. I due valichi di frontiera più
vicini sono poco utilizzati e non è sempre possibile ottenere il rilascio del
visto al confine.
In serata usciamo
a piantar la tenda a sud della città pronti a dirigerci verso il Laos la
mattina seguente.
(91km in sella)
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Peperoncino ad
essiccare al sole.
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Passaggio su un
camion verso Da Nang insieme a 250.000 lattine di Redbull che stanno viaggiando
da Ha Noi a Saigon.
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9 Luglio. Dopo
esserci persi nelle campagne vicino a Da Nang riusciamo finalmente a immetterci
sulla giusta statale. La nostra corsa verso il Laos finisce in un paesino
sperduto in mezzo alle montagne dove siamo costretti a ripararci da un
violentissimo acquazzone.
All’imbrunire
decidiamo di metterci in marcia sotto una leggera e rinfrescante pioggia per
tentare di raggiungere la frontiera. Troviamo un passaggio su un furgoncino
che sembra stia andando proprio nella nostra direzione, ma finisce con il
portarci ad un altro valico di frontiera situato 150km più a sud.
(51km in sella)
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Quando apri la
tenda e ancora assonnato ti siedi sul muretto a fare il punto sulla cartina…
meglio controllare!
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Pranzo al mercato
tra frutta e fritti locali. Sulle bancarelle, tra le cibarie, anche qualche varano, scimmiette e
grilli in abbondanza.
Notte su una
palafitta che durante il giorno è usata dai locali come riparo per gli
improvvisi temporali.
(70km in sella)
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Primo impatto con
la giungla laotiana.
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Due su tre dei
soggetti delle macro di questo post hanno pensato bene di saltare
sull’obbiettivo della macchina fotografica. Gli insetti a queste latitudini
sono fin troppo vivaci!
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Gioviale
venditrice di spiedini di pesce secco al piccolo mercato di Attapeu.
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