28 Giugno. In
mattinata ritiro il visto vietnamita senza intoppi e mi dirigo verso il
confine. Spendo gli ultimi yuan rimasti per un gigantesco carico di “baozi”:
ottimi fagotti cotti al vapore ripieni di carne e verdure.
Tra bici e
passaggi riesco ad arrivare in dogana solo mezzora dopo l’orario di chiusura.
Notte in frontiera pronto per l’attraversamento dell’indomani.
(110km in sella)
29 Giugno. Alle
7.59 aprono i cancelli cinesi e alle 8.11 sto già risistemando il passaporto
nello zaino dopo aver attraversato l’ultimo check del lato vietnamita.
Nel pomeriggio
arriva la Ste all’aeroporto di Ha Noi. Un rapido rimontaggio della bici (che
desta grande curiosità nei numerosi vietnamiti di passaggio) e siamo pronti a
ripartire. A causa di una serie di fortissimi acquazzoni dobbiamo rinunciare
all’idea di raggiungere la capitale in serata e decidiamo di piantare la tenda
sotto la tettoia di una locanda.
(60km in sella)
30 Giugno. In
mattinata entriamo ad Ha Noi: bellissima e tranquilla città con bassi edifici
in stile coloniale. Tutte le strade, dai vialoni ai vicoletti, sono ricoperte e
ombreggiate da una fittissima vegetazione che crea una piacevole atmosfera
fresca e rilassata.
Nel pomeriggio ci
avviamo in direzione della baia di Ha Long senza però riuscire a raggiungerla
in tempo per la notte. Di nuovo in tenda sotto una tettoia: è l’unico modo per
rimanere asciutti. Sembra che le fortissime tempeste notturne arrivino con
regolarità ogni singolo giorno.
( 100 km in sella)
Le vie del centro di Ha Noi. |
Nei pressi della baia di Ha Long. |
1 Luglio.
Copriamo sotto una leggera pioggia i pochi km che ci mancano al traghetto per
l’isola di Cat Ba. Con una breve traversata tra
dei pinnacoli rocciosi ricoperti di una rigogliosissima vegetazione tropicale,
raggiungiamo l’isola principale dell’arcipelago dove ci “godiamo” il primo
agognato bagno nel Mar Cinese Meridionale. L’acqua è tiepida, torbida e piena
di sacchetti di plastica: purtroppo dove non arrivano i turisti occidentali
questo piccolo paradiso non è trattato come meriterebbe.
Notte in
spiaggia.
( 76 km in sella)
Traversata per l'isola di Cat Ba. |
Pescatori sulla costa ovest dell'isola. |
Spiaggia invasa dall'immondizia. |
2 Luglio. Dopo un
paio di bagni in acque più pulite del giorno precedente, e un assaggio di
qualche ostrica presa direttamente dal fondale, decidiamo di rimetterci in
cammino verso sud e saltiamo sul primo traghetto diretto verso la terraferma.
Sbarchiamo sotto
una pioggia che si fa sempre più insistente e finiamo con il ripararci sotto un
portico nel centro di Hai Phong. Ceniamo per strada con il tipico piatto di
riso corredato da verdure, germogli di soia, spezzatini, uova, tofu, pesce e
polpette.
Notte sotto la
tettoia di un gentilissimo meccanico che ci invita a chiudere le bici in
officina per evitare spiacevoli sorprese. Sembra che le nostre catene non siano
un valido deterrente in questa zona del Vietnam.
Anche questa notte la tempesta non
tarda ad arrivare.
( 18 km in sella)
Questa piccola alluvione non è sufficiente a far chiudere la bancarella del pane. Evidentemente sono abituati a ben peggio. |
Alcuni locali si muovono incuranti del diluvio... |
... altri invece preferiscono aspettare che spiova. |
3 Luglio.
Perdiamo l’intera mattinata tra le vie di Hai Phong riuscendo infine ad
allontanarci dal centro e immetterci sulla statale corretta.
Grazie anche a
qualche passaggio riusciamo ad arrivare presto fino a Ninh Binh. Trascorriamo
il pomeriggio pedalando tra risaie e fiumi nelle valli poco distanti dal centro
abitato.
La sera
rifiutiamo un gentile invito per la notte da parte di un artigiano locale a
causa di alcuni giganteschi scarafaggi che scorrazzano liberamente per la casa.
Piantiamo la tenda sotto la sua tettoia e ci mettiamo a dormire incuranti della
tempesta in arrivo. Durante la notte
veniamo svegliati a più riprese da un gruppo di ladruncoli teppisti che rendono
veramente poco piacevole la nottata.
(80km in sella.
Seconda foratura in bici)
La posa delle reti. |
Preparazione della risaia per la semina. |
Quando un buon equilibrio è fondamentale... |
4 Luglio. Ci
rimettiamo in viaggio verso sud. Oramai la combinazione bici e camionstop è
consolidata e abbiamo appurato che funziona bene. A pranzo riusciamo finalmente
ad assaggiare un piatto che cercavo da tempo. Due sacchetti di spezzatino: il
primo con del bufalo e il secondo con il tanto discusso
cane. Entrambi assolutamente deliziosi!
Concludiamo il
pasto con un’anguria intera ma, neanche un’ora più tardi, ci ritroviamo
nuovamente a tavola con due camionisti che ci hanno dato un passaggio e che non
ci permettono di rifiutare l’invito. Zuppa di pesce e ananas, calamari speziati
con verdure e del lardo di maiale in agrodolce rendono questo doppio pranzo
ancora più memorabile.
In questo momento
siamo appena ripartiti e sto scrivendo seduto in cima a una pila di bombole nel
cassone del camion. Non è di certo il massimo del comfort ma muoversi così è
assolutamente bellissimo.
Seconda metà del pranzo. |
Risveglio sotto una tettoia. |
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